racconto FAMIGLIA


16. 

Sorella

   “Io quando avrò cinquant’anni vorrò fare qualcosa di buono per il mondo. Ora, per altri diciassette anni (oddio! si sarà capito che ho 33 anni) voglio continuare a fare quello che faccio ora. Cioè, dodici ore di lavoro al giorno nel mio ufficio.
   Ora mi descrivo un po’: sono abbronzata, con lunghi capelli e occhi di carbone, porto jeans e maglietta nera. Je suis la signora della finanza, ma non amo affatto la finanza. Beh, comprendetemi, sono un poco stupidina. Cioè… no, cioè… sì, voglio dire… che io tento di portare l’etica nel mondo delle imprese. La qualità di un’azienda insieme alla sostenibilità dello sviluppo saranno i punti di forza dei futuri investitori. Futuri. Avete sentito bene. Per ora - non se ne parla.

  Se volete vi racconto un po’ di me. Va bene, se proprio insistete, vi racconto un po’ di me. Ho studiato per perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Pensavo che non mi sarei mai laureata, e invece alla fine mi sono laureata in economia e commercio con la lode e sono finita con una borsa di studio in Svizzera, al Crédit Suisse. Poi volevo tornare in Italia e sono finita a Milano. Poi in Sardegna, da mia madre che stava male. Lì, tanto per fare qualcosa, ho lanciato il primo negozio finanziario. Ho raccolto un sacco di miliardi in pochi mesi. Il Crédit Suisse mi chiama di nuovo a Zurigo. Da lì gestisco tutta una serie di affari in giro per l’Italia. Ho dormito per anni quattro ore per notte. Ogni notte in un albergo diverso. In quel periodo l’ultimo mio fidanzato non ha resistito. Ha detto:
   “O ti fermi in un solo albergo o con me è finita.”
   Io ho detto ma vaff…. che non è proprio il massimo delle femminilità, ma è efficace.
Ed ora sono single. Mi trovo bene. Ho fatto le ultime vacanze a Ischia con mia mamma, ho tanti amici e viaggio appena possibile. Il lavoro non sono le dodici ore al giorno, è che non stacchi mai con la testa. Ma fino a quando avrò tante soddisfazioni,  andrò avanti così.”

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