racconto FAMIGLIA


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 Sorella


   Mia sorella è come se fosse un fratello. Per me. Da bambina andava alle battute di caccia con nostro padre. Ha gli occhi verdi, i capelli brizzolati cortissimi e gli occhialini da intellettuale. Si interessa di pubblicità. Anzi, è il suo unico e solo lavoro.  E lei, che si sappia, vive per lavorare. Credo che la sua figa sia avvizzita come la sua faccia. Del resto, sta con un uomo che vede solo nei fine settimana perché vivono in due città diverse e secondo me, neanche nei week-end, presa com’è dalle sue cose, riesce a fare qualcosa. Il suo uomo è scemo. Oppure è come lei, ma non potrei giurarlo.
   La mia sorella-fratello è antipatica a tutti i suoi colleghi di lavoro. Arriva per prima ed esce per ultima dall’ufficio, e ciò, capite, non depone a suo favore. Lei vuole assorbire tutto. Vuole riuscire, fare carriera, farsi una posizione. Non ha figli perché non le piacciono i bambini. Il suo frigo è sempre vuoto: non sa cucinare neanche due uova al tegamino. Poi, dorme pochissimo e ciò le consente di avere ancora più tempo a sua disposizione. Però, nonostante non sia il massimo, le voglio bene.


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