Per queste strade di città...

Per queste strade di città,
improbabili ingorghi,
minuscoli frattali di scomposte geometrie,
quando ti penso – sento le cose che non cerco
(i torrenti in piena della notte), sento
di non avere il tempo per esplorare
la lunghezza infinita delle tue gambe.

Non voglio, però,
non  posso,
inoltrarmi in vortici movimentati inutilmente
in speranze ormai disilluse,
nelle certezze cadute,
in questa infinita piaga, nella solitudine
più profonda,
nei rari messaggi vuoti,
nelle pieghe della tua carne,
nel tuo sorriso affannato
e nelle tue grida soffocate,
quando mi poso su di te stanco e sudato
e tu mi passi la mano sulla nuca, 
per calmarmi, attirandomi stretto.


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