.Nori et al.
In ordine di apparizione i romanzi di:
Paolo Nori, La vergogna delle scarpe nuove
Diego De Silva, Non avevo capito niente
Mauro Covacich, Prima di sparire
Francesco Piccolo, La separazione del maschio
– tutti autori, più o meno quarantenni,
essendo nati tra il 1963 e il 1965 e usciti tra il 2007 e il 2008, trattano di coppie che scoppiano.
Sembra un ritorno ai mitici (per alcuni)
anni settanta, non fosse che, per ragioni anagrafiche, gli autori in questione allora non potevano esserci. O,
quantomeno, non potevano scrivere di matrimoni falliti, di coppie in crisi di
identità o cose del genere. Non ne avevano l’età. Farlo adesso, con l’aria di
restaurazione che tira, mi sembra un gran bel motivo di porsi all’attenzione.
Facciamo l’ipotesi, che i quattro sono amici e si son
messi d’accordo: “Scriviamo di noi, della crisi che stiamo vivendo e vai.”
Oppure, semplicemente, i quattro – sono acerrimi nemici, ma stanno nello stesso
ambiente. E così, al primo vociare di uno che sta scrivendo il suo romanzo
(ormai si scrivono solo romanzi) sulla crisi di una coppia, son tutti partiti
all’attacco.
Intanto una noticina su Nori e il suo linguaggio: aprite
una pagina di Capriccio italiano di
Edoardo Sanguineti, romanzo del 1963 (anno casuale della nascita di Nori)
e capirete da dove viene la sua lingua; togliete da Sanguineti tutta la
letterarietà di cui sono intrisi i suoi testi, la cultura del critico e le sue
forti letture ideologiche e di sinistra, et
voilà! – avrete Nori, che nel frattempo ha sciolto e diluito la lingua
onirica, accentuando le ecolalie e gli errori grammaticali, e dove il
linguaggio, una volta era onirico (Sanguineti), eccolo – diventato quotidiano, svelando come sognare in piena luce
quando si eseguono ‘compitini’ di tutti i giorni.
Udine, 2008
Udine, 2008
E gli altri? Hai analizzato solo Nori... Volevo leggere il resto! Rosanna io
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