Quale orgoglio, prof?


Le prove Invalsi si sono svolte in modo quasi regolare. La partecipazione complessiva è stata, secondo le stime del Miur, del 77% circa. In alcune classi, poche, c'è stato il boicottaggio completo, ma gli insegnanti non se la sono sentita di scioperare nuovamente ad appena sette giorni dal 5 maggio. Nonostante le proteste che si sono susseguite continuamente e le richieste di modifica delle prove, il Miur è andato avanti senza soste e senza tentennamenti. Che è un po' come dire, sì, vi facciamo protestare, ma alla fine tutti zitti, le prove si fanno lo stesso, e per di più come vogliamo noi.
Viene allora il sospetto, non infondato, che l'invito a discutere, ma non a boicottare, lanciato da Renzi sul 'ddl' in esame, contenga solo le sembianze della democrazia, sia insomma solo una facciata. L'ennesima furbizia all'italiana, escogitata per non perdere tempo e non pagare dazio. In realtà per imporre un'idea e non doverla discutere. Sembra un ritornello che una volta ci appariva di natura berlusconiana. ed invece...

Secondo il segretario nazionale delle Uil scuola, Di Menna, sulla 'Buonascuola' la situazione non è affatto migliorata. Gli incontri tra sindacati e governo non hanno spostato di molto l'asse; i miglioramenti sono pochi, anzi minimi. Per Di Menna, la mancanza centrale nella ormai famosa lezioncina del presidente Renzi è il contraddittorio. Dice che una lezione del genere andava fatta alla presenza degli alunni, facendoli intervenire il più possibile.
Renzi avrebbe dovuto, quindi, fare una vera lezione applicando sul campo la didattica partecipativa. E la cosa sarebbe stata utile a tutti: in primo luogo al presidente per ricordargli che esistono anche gli altri.
Di Menna ha poi ricordato che sulla valutazione dei docenti sembra oltremodo sbagliato far giudicare un insegnante da chi non ne ha i titoli. Si chiede come può un genitore che si interessa di tutt'altro dare giudizi su un prof di scienze? Infatti, ce lo chiediamo tutti, come farà? Boh!
Poi, sul bonus dei 500 euro per i consumi culturali dei docenti, come sulla questione dell'alternanza scuola-lavoro, si evince nell'intervista che il sindacalista è d'accordo con Renzi. O comunque è più aperto ad accettare questa parte del documento.
Alla fine l'intervista si chiude con la speranza che al Senato si possa migliorare la legge.
Staremo a vedere.
Una semplice domandina (o due) a corollario e poi a chiusura: non sembra che qualcuno, tra i buoni e tra i cattivi, si sia svegliato tardi? Non sembra che bisognava essere molto più decisi quando si smantellavano sotto gli occhi di tutti le riforme veramente importanti del nostro sistema scolastico? Quando ad esempio si distruggeva il modulo nella scuola elementare in nome di una pedagogia antiquata e senza senso? (Domandine anch'esse senza senso che sfiorano la retorica e la recriminazione e che non portano a nulla, purtroppo).

q
Forse alla fine non ci sarà più bisogno di istituire la giornata dell'orgoglio prof. In questi ultimi anni la considerazione degli insegnanti ha raggiunto livelli minimi preoccupanti, ma alcuni vedono in giro segnali di cambiamento. Segnali che si possono cogliere in vario modo, che forse ci sono sempre stati, solo che nessuno li ha mai amplificati o fatti conoscere.

Uno degli esempi di questa rinnovata tendenza si troverebbe nell'ultimo film di Moretti, “Mia madre”. La professoressa di latino e greco, madre del regista, è amatissima dai suoi alunni, che ancora dopo anni ringraziano per l'insegnamento di vita che ha loro dato e vanno ancora a farle visita. Nella scena del film, il figlio che pure conosceva bene sua madre non ci aveva mai fatto caso, non l'aveva mai notato. Un po' come nella realtà: nessuno per anni ha notato il bene che hanno fatto agli altri i vituperati prof.

Nessun commento:

Posta un commento