di Francesco Di Lorenzo
È inutile dire di voler restituire
dignità agli insegnanti quando tutte le iniziative di questo governo vanno in
senso contrario. Si parte dal famoso contratto non rinnovato ormai da parecchi
anni (dal 2009), per arrivare alla questione spinosa dello stipendio tra i più
bassi d'Europa.
Il rapporto Euridyce presentato
proprio in questi giorni parla chiaro: i nostri insegnanti sono pagati poco e
hanno una progressione di carriera lentissima. A fronte di altri paesi dove il
massimo contrattuale dello stipendio si raggiunge in 20 anni, da noi ce ne
vogliono 40. Ed è automatico quindi che il massimo dello stipendio la maggior
parte dei docenti italiani non lo raggiungerà mai, con la precarietà imperante
e non ancora finita (ma finirà mai?).
In quasi tutti i paesi europei,
nonostante la crisi, negli ultimi anni gli stipendi dei docenti sono aumentati.
Da noi no. Da noi si parla di 'bonus', mentre si prende lo stesso compenso del
2010.
Nell'ultimo incontro tra il ministro
Giannini e i sindacati, tenutosi il 23 settembre scorso, questi ultimi hanno,
tra le altre cose, messo proprio in rilievo il ritardo nel rinnovo del
contratto. La risposta su questo, come su altro, non c'è stata.
«In conclusione l'incontro con la
Giannini è stato molto deludente», queste le parole che si possono leggere nei
resoconti dei sindacati. Mentre nel comunicato del Miur è testualmente scritto
che «è stato un incontro importante». Su cosa e perché però non è spiegato.
Forse perché non è vero?
*
Mica male il concetto di
autovalutazione inaugurato dal ministro Giannini. Intervistata dal settimanale
Oggi, noto rotocalco di cultura, varia umanità e spettacolo (da ora in poi anche
di psichiatria spicciola), la ministra facendo il punto sulla 'buonascuola', si
promuove dandosi un bell'otto in pagella. Ora, al di là dell'opportunità o meno
di promuoversi da sola, proprio nella scuola e proprio sulla valutazione, ci
sarebbe da andare in generale un poco più cauti. Certo alla ministra
l'ostentazione della sicurezza non fa difetto, ma darsi addirittura un otto
significa essere di manica larga, come minimo. Significa inoltre non vedere che
molti si lamentano e che le proteste stanno montando.
Ma, prendendo a modello la sua
iniziativa potremmo, come forma di protesta, inventarci anche come docenti la
'nostra' autovalutazione. Invece di votare nel collegi docenti i due
rappresentati che ci devono giudicare, ci diamo ognuno un bell'otto e mezzo
(che mezzo punto in più ce lo meritiamo) da soli, così facciamo risparmiare
tempo e denaro.
Il fatto poi di dire, come ministro,
che chi scende in piazza a protestare non rappresenta la totalità del mondo
della scuola, è solo deprimente. Lo diceva prima di lei anche il ministro
Gelmini. Che insieme fanno anche rima. Una rima che merita un quattro pieno.
*
L'Ocse ha confermato quello che
qualcuno aveva anticipato. Usare il computer non aumenta di per sé le
competenze linguistiche o matematiche. In un suo articolo l'ex ministro
dell'Istruzione Tullio De Mauro, mette in rilievo come contino molto di più le
condizioni di partenza, vale a dire le condizioni sociali e culturali da cui
l'allievo proviene. Sull'ultimo numero del settimanale Internazionale De Mauro
dice:
«…allievi culturalmente deboli usano
il computer essenzialmente per giocare e l'uso prolungato non solo non si
traduce in passi avanti nelle conoscenze e competenze, ma è sospettabile di
effetti negativi evitabili solo se chi insegna è capace di fare intendere agli
alunni come sfruttare in modo intelligente le risorse tecnologiche a
disposizione». Quindi, conclude, bisogna innalzare la qualità degli insegnanti.
Insomma, la vecchia formula di investire per sviluppare leggere, scrivere e far
di conto (sia nell'insegnamento che nell'apprendimento) è ancora la cosa più
valida e sicura. Anche perché queste sono le tre competenze necessarie per
sfruttare bene una risorsa come il computer. Siamo al cane che si mangia la
coda. Si ritorna sempre allo stesso punto. Insomma, innalzare la qualità degli
insegnanti significa stabilizzarli e aggiornarli, non certo fornirli di tablet.
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