racconto FAMIGLIA


13.  


Sorella


   “Ho trentanove anni e sono erede di una famiglia di industriali che produce spazzole per scarpe. Avevo un’azienda di quasi cento dipendenti e il mio fatturato era pari a XXXXXX milioni di Euro (il fisco).
   La mia faccia da madonnina e i capelli biondi e sottili, nascondono altro. Beh, il mio look è aggressivo, come il mio carattere. Mi piacciono i tailleur gessati ma con gonnelline corte e strette, con canottiere senza spalle senza niente sotto, in modo da mettere bene in mostra le mie tettine. Ogni tanto le scuoto (le mie tettine), quando sono sola. A volte me le tocco. E così ad un certo punto ho deciso di mollare tutto e di darmi a qualcosa di nuovo. Prima ho inventato un’agenzia di viaggi; poi, dopo, un tour operator con mete come Sardegna, Francia e Spagna. In un anno ho venduto 14 mila pacchetti per la Sardegna e 10 per la Francia, con un giro di affari di XXXXXX milioni di Euro (il fisco).
   Ho due figli, Sara e Federico, che non vedo quasi mai: sempre a correre da una spiaggia all’altra, a cercare alberghi e location.
   Sono testarda, orgogliosa, permalosa, intraprendente e determinata. Più che capricci, da bambina me ne andavo nell’azienda di mio padre che era stata di mio nonno a vedere come si lavorava ad imparare quello che avrei voluto fare io.
   Prima mi diplomo da ragioniera e porto i conti in azienda. Poi voglio fare di più, diversificare l’azienda. Gli altri un poco mi seguono e un poco no. Io raggiungo tutto quello che secondo me c’era da raggiungere. Faccio qualche proposta ma non mi ascoltano. Voglio fare qualcosa di mio. Allora comunico a papà che passerò a ritirare la liquidazione. Sono diciotto anni di lavoro. Prendo XXXXXX milioni di lire (l’Euro non c’era) e tutti quei soldi li investo in una agenzia di viaggi.  Ora porterò a termine a qualunque costo l’impegno che ho preso. Sono fatta così, considero le società che gestisco come esseri viventi. Ora, per esempio, ho davanti una spiaggia infuocata che devo attraversare, a piedi scalzi. E lo farò.”

1 commento:

  1. questa e un'altra sorella... carina... ma stronza (invidia)....
    un libro di qualche anno fa che ho in libreria s'intitola: le brave ragazze vanno in paradiso le cattive vanno dappertutto... c'è da meditare :-)

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