racconto FAMIGLIA


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 Madre



   
  Mia madre ormai si rivolge a tutte: in primo luogo studentesse e casalinghe, ma anche a ragazze semplici e alle manager. Il suo grido è:
    “Date spazio ai vostri desideri e fatevi legare!”
    Con una corda, naturalmente.
  
 Lei, che era (me lo ricordo perché me lo hanno detto) la ‘sacerdotessa’ delle battaglie femministe ora lo è diventata del ‘bondage’. Sì, proprio così. Mi dice (come se io fossi in grado di capirla) che “il sadomaso è una passione, uno scambio amoroso profondo e intenso anche se all’apparenza perverso.  Per sentire il brivido della sottomissione e l’estasi del dominio dovete provare a farvi legare alla tastiera del letto o anche semplicemente ad una sedia, e poi farvi tappare la bocca con il nastro adesivo.” Poi, però, forse mi legge in faccia la perplessità e allora mi dice che in fondo quello che fa e predica – “è una diretta discendenza di una disciplina artistica, arrivata dal Giappone.”
   
Ma non è tutto. Oramai si è lanciata e ha fondato un’associazione con tanto di sito Internet per la diffusione del ‘bondage’. Mi assicura, che ogni giorno riceve centinaia di e-mail. Spesso da insospettabili signore mature che sono tanto desiderose di uscire finalmente allo scoperto per cimentarsi professionalmente nel ‘bondage’ e mandano immagini che le ritraggono legate nel salotto di casa in mutande e reggiseno. Dicono di sentirselo nel sangue, vogliono far sapere che si sentono attrici piene di talento.
  
  Ora, io non so, il mio povero padre che cosa ne pensa di tutto ciò. Dovrò chiederglielo. Intanto non si sono ancora lasciati. E credo che, in fondo, qualche prova l’avrà fatta pure lui. Poiché non mi stupisco più di niente, non mi sorprenderebbe sapere che pure a lui piace il ‘bondage’. 

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