di Francesco Di Lorenzo
La scrittura di Rosanna
Bazzano affascina profondamente. Fateci
caso, le sue parole - tutte, sia quelle in versi che quelle in prosa -
hanno qualcosa di classico e di antico che non passa mai di moda. Hanno
la profondità delle cose belle, sono un ristoro della mente.
È un dono naturale
scrivere nel modo in cui Rosanna scrive. Riesce con pochi tocchi e con estrema naturalezza a
farti entrare immediatamente in tutto
ciò che vuole comunicare. È ovvio che lo fa alla sua
maniera, offrendo squarci di
considerazioni improvvise, spalancando
aspetti e momenti che non si erano presi in esame e che di colpo
diventano essenziali e imprescindibili.
Con questo volume, il
primo libro completamente suo (avendo
partecipato in precedenza con i suoi scritti a numerose antologie) ha fatto un’operazione molto semplice. Ad un certo punto si è decisa a proporci un bilancio sentimentale, il ‘suo’ bilancio
sentimentale, che naturalmente comprende tutto il complesso e la complessità delle sue
emozioni. Quelle che fino a questo
momento hanno trovato posto nel suo
orizzonte, è chiaro.
Il libro, quindi, raccoglie la maggior parte dei testi
poetici composti, alternati a parti in
prosa che fungono da contesto narrativo e da commento. I capitoli in prosa
rappresentano da un lato la narrazione vera e propria e dall'altro servono da
spiegazione dei componimenti. Ma è dalla scansione dei capitoli, da quello iniziale che puntualizza le sue radici
fino a quello dedicato all’ amicizia, passando per i luoghi e le persone che
sono state e sono significative per lei, che
si scopre una donna a tutto tondo, un’artista della parola che si
modella attraverso i versi e attraverso i versi rielabora la sua vita, ne fa
pensiero, riflessione continua e progetto di futuro.
Rosanna, però,
fondamentalmente è - e resta - una ‘poetessa’ nella forma più rigorosa della
parola: ed il percorso del libro ne è l’esempio, perché si snoda insieme con le sue poesie, segue una traccia che è nella sua mente ma nello stesso tempo resta comprensibile a
tutti perché il suo è un percorso che fa parte della vita in generale, della
vita quotidiana, quella che lei ci suggerisce di vivere senza
limitazioni.
La sua, per tale motivo, è una poesia nuova e giovane, che pretende
di conseguenza un nuovo modo di leggerla, un modo che si basa su una verità che
viene prima della lettura critica e di qualsiasi interpretazione, è una verità
intima e naturale che lei riesce a comunicare in maniera perfetta
perché è la sua maniera unica di esprimersi. Prendere o lasciare, non ci
sono alternative. E, attraverso la sapienza delle sue parole, anche gli
equivoci che la poesia sempre genera,
diventano futili e inconsistenti. Non c’è scampo, le sue sono parole che catturano, conquistano ed incantano, sono parole ‘innamorate’, sono impertinenti e
si fanno beffe di una giustizia conclamata dagli altri, vogliono aver vita
propria, vogliono poter contare per quelle che sono. Per quello che valgono.
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