Dal libro COPPIE di Francesco Di Lorenzo e Ferdinando Gaeta, Homo Scrivens, Napoli, 2015.

Yves Montand e Simone Signoret

Quando avevano voglia di stare da soli se ne andavano a Saint-Germain-des-Prés. Passeggiavano un po’ vicino alla Senna e poi imboccavano Rue Bonaparte. La percorrevano tutta, fino al Boulevard Saint Germain. Camminavano piano, tenendosi per mano, come due vecchi pensionati. Lui con il solito soprabito beige e lei con un foulard a pois tra i capelli. Ogni tanto si scambiavano qualche parola. Lei guardava le vetrine dei negozietti. Lui fumava una gauloises blu. Al Café de Flore si sedevano all’ultimo tavolino della sala, quello più riparato dagli spifferi: Simone ordinava una tisana e Yves una doppio malto. Stavano così senza parlare, per ore, come se il tempo si fosse fermato.
La gente li guardava strano. Solo Christine, la cameriera del locale, li capiva. Quando portava le consumazioni si avvicinava in punta di piedi, con una specie di timore reverenziale, cercando di muoversi come in una danza per non disturbarli, per non sciupare quei momenti eterni e irrepetibili, quell’atmosfera vellutata.

C’era l’amore a quel tavolino.

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