racconto FAMIGLIA


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Padre

   Mio padre è ungherese. Questo c’entra poco con il fiume. C’è, in pratica, un fiume  (non dirò il nome) che attraversa il paese ungherese e lo taglia (neanche tanto)  andandosene altrove.
   Con questo che voglio dire?
   Beh, che dopo il confine ungherese, la vita per il fiume si fa dura. Prima, al nord, dove nasce, il corso d’acqua è molto ben frequentato. C’è (non per dire) la ricca Mitteleuropa che lo coccola. Dopo - è un inferno. Dopo il confine ungherese, dico. Serbia, Croazia, Bulgaria, Romania… un deserto che attende il futuro e che per ora resta fuori dal gruppo.
   Che voglio dire? Niente. Sono un po’ egoista, lo so. Ma mi fa piacere che mio padre sia ungherese. Fosse nato qualche chilometro più in là, lungo il corso del potente bacino…
   Addio sogni di possibile gloria. 

1 commento:

  1. Eh... e meno male che era Ungherese... pensa a non esserlo!!! Bacioni Francesco!

    P.S. Come faccio a pubblicizzare il tuo blog sul mio blog?

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